top of page

Già dalla seconda metà del sec. XIX la musica afroamericana aveva cominciato ad attrarre i compositori europei (si pensi per esempio a C. Debussy); i tentativi di appropriarsi di elementi estratti da questo "nuovo" linguaggio per inserirli in un contesto sonoro "colto" furono numerosi. D'altro canto, però, anche i compositori americani si resero protagonisti di simili operazioni; primo fra tutti L. M. Gottschalk, che, nel 1857, usò percussioni cubane insieme a un'orchestra sinfonica. Il cosiddetto Jazz Sinfonico ebbe origine intorno agli anni '20 del sec. XX, con P. Whiteman e G. Gershwin. Tali compositori, però, spinti anche dagli impresari e dagli editori, avevano l'intento di "nobilitare" una musica tutto sommato "primitiva" vestendola con un abito più elegante e presentabile.Da allora l'integrazione tra questi mondi è stata sempre più forte, e oggi spesso le distinzioni sono talmente sfumate da scomparire quasi. Questo, nel bene e nel male, ha permesso la nascita dei linguaggi cosiddetti cross-over, nei quali le sonorità "classiche", come quella di un'orchestra sinfonica (una delle conquiste sonore più affascinanti del mondo moderno; qualcuno ha addirittura suggerito di considerarla patrimonio dell'umanità) si miscelano con quelle più aggressive e taglienti di gruppi di oggi, Jazz ma non solo.La presente proposta da concerto di Jazz Sinfonico prova a fondere in modo fluido i diversi linguaggi, cercando di non perdere mai di vista la ricerca timbrica, la cura dell'orchestrazione, l'equilibrio tra la struttura compositiva e gli spazi d'improvvisazione solistici, la godibilità e la piacevolezza d'ascolto.È probabile che ciò faccia un po' torcere il naso ai "puristi" dell'ascolto classico o jazzistico; ma è un rischio che siamo disposti a correre, in quanto la commistione, purché segua come linea guida il buon gusto, porta linfa vitale alla creazione artistica.Il programma attinge principalmente al grande repertorio della canzone americana, ma non solo: sono presenti anche composizioni originali e una canzone italiana: la celebre Malafemmena di Totò.L'orchestrazione è disponibile in due versioni; la prima prevede Legni a 2, 4 Corni, 2 Trombe, 3 Tromboni, Basso Tuba, Timpani, Archi; la seconda, ridotta, prevede Legni a 2, 2 Corni, 2 Trombe, 1 Trombone, Timpani, Archi. Il gruppo Jazz è formato da Voce, 4 Saxofoni (Soprano, Contralto, Tenore e Baritono), Pianoforte (o Chitarra), Contrabbasso e Batteria.È necessario un impianto di amplificazione.Lo stesso programma esiste anche in versione "cameristica", in una riduzione per Voce, 4 Saxofoni, Pianoforte, Contrabbasso e Batteria.

bottom of page